Oggigiorno, molto spesso il connubio tra etica e i profitti dell’impresa, non sempre viaggiano all’unisono, ed è sempre più difficile fare i conti con l’etica pur di trarre guadagni dalla propria attività economica.
Pertanto il Rotary club di Barletta, presieduto da Sabino Montenero, ha deciso di organizzare un incontro aperto alla cittadinanza, per approfondire il tema dell’articolato quanto difficile rapporto tra impresa etica e obiettivi, rispondendo ad un importante quesito: “Si può essere imprenditori o professionisti capaci di realizzare correttamente questo equilibrio tra etica e professionalità?”
È quanto si è discusso ieri sera, giovedì 19 gennaio 2017, presso la sala convegni del brigantino 2 di Barletta, in presenza di illustri imprenditori nostrani come: Sergio Fontana Presidente Deleg. Terr. BAT di Confindustria Bari – Bat nonché amministratore unico dell’azienda farmaceutica “ Farmalabor Srl” con sede a Canosa di Puglia e il Cav. Giovanni Pomarico, Presidente del gruppo Megamark Srl afferente al comparto della GDO, con sede a Trani.
“Gennaio è il mese dell’azione professionale per il Rotary International. La riflessione sulla crisi economica perdurante e le conseguenti gravi problematiche per le aziende, che a loro volta si ripercuotono sulla vita quotidiana di noi tutti, ha stimolato la realizzazione di questo confronto-dibattito.”- si legge nel comunicato che annunciava l’evento.
“L’impresa è un atto dovuto verso il territorio – ha sin da subito sostenuto il Cav. Pomarico (che vanta all’attivo circa 3000 collaboratori) nonché membro del club Rotary di Trani e vice presidente del gruppo commerciale Selex S.p.A.– per fare impresa c’è bisogno di caparbietà intuito e innovazione, mentre per essere un buon leader imprenditoriale occorrono buoni esempi, pertanto è opportuno che ogni azienda abbia anche un buon codice etico.
Il profitto è di certo fondamentale, perché senza di esso non c’è impresa, ma parte dello stesso va redistribuito al territorio, in quanto è grazie a quest’ultimo che produciamo il nostro guadagno.
Il caporalato rappresenta una grande vergogna, che nulla a che fare con il valori etici che dovrebbero ispirare tutti gli imprenditori, e purtroppo nel nostro territorio non ho ancora trovato nessuna azienda agricola (con la quale pensare di istituire un consorzio) che produce pomodori, ovvero il nostro oro rosso, legalmente certificata e che assuma regolarmente i propri braccianti. Per me – ha incalzato il Cavaliere – i perni fondamentali sui quali dovrebbe reggersi una buona impresa sono: il mercato ossia le persone, la fidelizzazione di quest’ultime, il personale, i fornitori ai quali bisogna sempre garantire un certo e puntuale pagamento, gli stakeholder mi riferisco alle banche e ai media ad esempio, con i quali bisogna sempre cercare di intrattenere ottimi rapporti e ovviamente il capitale senza il quale non c’è sviluppo e occupazione .
Conta il “Noi” e non l’ “Io”, cosa che purtroppo al sud non è ancora stata del tutto compresa, vista la nostra incapacità di costruire consorzi e società. Tuttavia la mia attenzione etica e morale verso il capitale umano è rappresentata dall’istituzione della onlus “Fondazione Megamark” nata nel 200, quando nel boom delle nostre assunzioni volevamo farci carico anche dei problemi di salute che potevano eventualmente colpire i nostri dipendenti o i loro congiunti. Poi, sempre in seno alla Fondazione, è nato il bando “Orizzonti Solidali” con il quale cerchiamo di sostenere i progetti presentati dalle Onlus del territorio, atte a promuovere attività nell’ambito dell’assistenza, della sanità dell’ambiente e della cultura ( il 5 febbraio prossimo è prevista una manifestazione al Teatro Team di Bari durante la quale saranno premiate le associazioni onlus vincitrici del bando: la fondazione metterà a disposizione ben 200 mila euro). Un’attenzione particolare viene inoltre riservata, anche al bando “Giovani Talenti”: ogni anno la Fondazione eroga borse di studio a favore dei figli dei dipendenti del gruppo Megamark, risultati meritevoli al termine dei corsi di studi secondari e universitari, al fine di promuovere la crescita culturale e professionale.
Il sistema politico economico italiano è debole – ha concluso Pomarico – di De Gasperi forse non ce ne saranno mai più, e proprio per questo dobbiamo sempre sforzarci di esercitare sempre meglio il nostro ruolo di imprenditori.”
“Le persone sono fondamentali per le imprese – ha poi aggiunto Fontana – i miei dipendenti lavorano con me e non per me, così come per l’etica aziendale, è importante, il rispetto da parte delle aziende dell’ambiente circostante ossia della natura , certificandosi con le ISO ad hoc. La migliore forma di autorità è l’esempio – ha puntualizzato il presidente di Confindustria Bat -. Il capitale umano è una risorsa da fidelizzare e senza il quale noi imprenditori non saremo competitivi. Ad esempio nel 2015, nonostante la “Farmalabor” abbia aperto una sede a Belgrado (capitale della Serbia) non dimentichiamo mai di valorizzare anche i nostri dipendenti serbi, garantendo così allo stesso tempo l’eccellenza del nostro made in Italy, grazie alla quale possiamo competere sui mercati globali. Oggigiorno in Italia si incontrano non poche difficoltà, soprattutto burocratiche oltre che economiche, nel mettere su un’impresa, ma nonostante per la Puglia siano previsti finanziamenti pubblici statali per quel che concerne il ricorso alla finanza agevolata per le imprese (ricordiamo che la Puglia rientra tra le regioni obiettivo Uno quindi tra quelle aventi priorità) alcuni imprenditori, non hanno saputo e potuto cogliere tale opportunità, perché non avevano o avevano solo parzialmente, tutte quelle prerogative etiche e legali che un’azienda sana dovrebbe avere per poter attingere ai finanziamenti, dando purtroppo ragione, seppur in parte, ai pregiudizi che gli imprenditori del Nord hanno verso quelli del Sud.”
Dora D.