Progetto “La.Fem.Me” : welfare aziendale per conciliare famiglia e lavoro

“Flessibilità, conciliazione, produttività: l’equilibrio possibile” è il leitmotiv con il quale stamane è stato presentato il progetto  “La.Fem.Me” , ovvero un percorso di formazione e consulenza volto a valorizzare  il ruolo della donna nel mondo del lavoro conciliando  al contempo il suo ruolo di madre e moglie,  cosi come voluto e organizzato da Italia Lavoro  (Agenzia tecnica del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali) avvalendosi  altresì per la Puglia del sostegno dell’ente regionale  e della provincia Bat.

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Programma_barletta ott 2014 vers 15_10_14 “Lo scopo è quello di conciliare i tempi di lavoro con la famiglia- ha sostenuto il consigliere regionale Ruggiero Mennea – la Regione sta finanziando questo progetto,  formando dei consulenti esperti in welfare aziendale di cui le aziende devono farsi carico coniugando  il welfare con la responsabilità sociale d’impresa, affinché garantiscano più tranquillità lavorativa alla donne scongiurando comportamenti troppo rigidi da parte delle imprese; si tratta di un progetto  – ha proseguito Mennea – volto a ridurre le discriminazioni di genere e far si che la donna non sia vista come un problema ma piuttosto come una “risorsa” nel contesto lavorativo.  Un progetto che rappresenta una vera e propria novità culturale  alla quale  gli imprenditori non possono restare indifferenti.”

“Il welfare aziendale aiuta i dipendenti ad essere più efficienti ed ad avere un maggior attaccamento all’azienda- ha sottolineato  Diego Paciello esperto in  riferimenti normativi e fiscali per quel che attiene il welfare aziendale-   investire in welfare aziendale non solo abbatte i costi fiscali da parte delle imprese ma allo stesso tempo consente  un maggior ritorno anche in termini economici  da parte delle stesse.”

La.Fem.Me  è un progetto atto a realizzare piani di welfare aziendale e territoriale adottando modelli partecipativi che coinvolgano attivamente il management, i dipendenti e le rappresentanza sindacali. Si ritiene che con  una concezione più matura strutturata e consapevole delle politiche di conciliazione e di welfare aziendale si  possano  scongiurare  i problemi legati all’aumento della produttività delle imprese.

“Per il nostro progetto ci avvaliamo di fondi comunitari  –  ha evidenziato  Antonella Marsala  referente di Italia Lavoro – adottando prassi di welfare aziendale riduciamo senz’altro l’assenteismo , specie delle donne, nelle aziende. Di certo per poter  implementare politiche di welfare nelle aziende bisogna proporre a quest’ultime vantaggi fiscali e soprattutto cercare di proporre percorsi formativi di sperimentazione ad  imprenditori, consulenti del lavoro e referenti sindacali. Tuttavia la Regione Puglia è stata una delle regioni più sensibili al nostro progetto  promuovendo, ad esempio,   il bando “Welflex”    grazie al quale si è avuta la possibilità di poter formare circa  venticinque  consulenti  in grado di porre in essere  strategie di innovazione organizzativa, welfare aziendale e contrattazione di secondo livello orientati alla conciliazione lavoro-famiglia.”

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