Presentazione del progetto definitivo per il recupero funzionale del Trabucco e allestimento museale didattico.

Se ne era già discusso nel luglio scorso, tenendo un incontro nei pressi dello stesso trabucco, con gli assessori comunali  Gammarota e Lasala nonché l’architetto Giordano al quale  è stato affidato il progetto per  la “Realizzazione e il  Recupero funzionale del trabucco e allestimento museale didattico” http://www.barlettalive.it/news/politica/437085/recupero-del-trabucco-sul-molo-di-levante-sara-ricostruito-fedelmente

E nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 24 febbraio 2017,  presso la sala Sant’Antonio di Barletta, insieme allo stesso Assessore comunale  al Turismo Demanio Marittimo e attività produttive Giuseppe Gammarota, all’architetto Francesco Giordano, al  Sindaco Pasquale Cascella, al Consigliere Comunale Capogruppo della “Buona Politica” e componente della Commissione Cultura Giuseppe Dipaola, è stato presentato il progetto definitivo relativo al recupero del trabucco di Barletta.

“Il recupero del trabucco è alla base del progetto già presentato nel 2016 relativo al Museo del mare diffuso. Il trabucco in particolare è un obiettivo che si vuole perseguire, nella consapevolezza che è uno dei manufatti più cari alla nostra comunità a cui sono legati ricordi indelebili e del rapporto che Barletta ha sempre avuto con il mare.
Le tradizioni marinare vanno recuperate, conosciute, valorizzate ed è questo lo spirito che è alla base di questo progetto, anche perché per troppo tempo lo abbiamo vissuto come una sorta di confine e non come un’estensione della nostra città che, come in passato ci ha offerto anche attività produttive di rilievo, basti pensare al nostro porto, ai traffici che ci sono sempre stati, per non parlare della teleferica.

Molti di noi ricordano La “teleferica di Barletta”, i suoi carrelli e quegli andirivieni con le saline che ci facevano sognare. Oggi di quella fantastica opera ci sono pochi e tristi ruderi che testimoniano come l’uomo può essere lungimirante e nello stesso tempo altrettanto stupido nella sue scelte”, commenta il consigliere Giuseppe Dipaola.

E’ in questo contesto che furono realizzati anche ben cinque “trabucchi”, sia nella parte esterna del porto verso Ponente che sulla parte esterna del braccio di Levante. Oggi c’è solo una testimonianza di queste bellissime opere. La sua storia legata al mare non può e non deve essere dimenticata ed è per questo che il recupero e la valorizzazione dell’ultimo trabucco esistente è fondamentale e importante per la storia della nostra comunità. Esso deve essere recuperato, ricostruito, riconsegnato alla città al fine di diventare il primo tassello di un “museo del mare diffuso” che sappia descrivere, raccontare, il nostro passato legato al mare.

La Regione già nel 2016 ha erogato finanziamenti per il recupero dei trabucchi del Gargano definendoli un importante testimonianza culturale della nostra Puglia.

L’idea di recupero – prosegue Dipaola– che si intende realizzare mira non solo al recupero del manufatto così come nella sua originaria fattura, ma anche all’utilizzo dello stesso manufatto quale luogo museale integrato all’interno del progetto di “MUSEO DEL MARE DIFFUSO” di cui il trabucco può rappresentare uno dei capisaldi – si legge nell’ ampia nota diffusa dal consigliere della “Buona Politica” nonché, insieme all’assessore Gammarota, organizzatore dell’incontro –

“Il nostro obiettivo è anche quello di recuperare il Faro Napoleonicoha poi aggiunto lo stesso  Dipaola nel corso della serata – che insieme al trabucco e allo spazio interno di Porta Marina faranno parte del nostro “museo del mare”; inoltre si è altresì  pensato  di poter celebrare la festa di San Cataldo ( patrono del mare) con una suggestiva processione sul mare. Il nostro trabucco è collocato su uno dei quattro  porti più importanti a livello regionale, ma che purtroppo presenta la  “patologia” dell’ insabbiamento per il quale sarà necessario far ricorso al dragaggio; un porto di dimensioni notevoli che divenendo turistico potrebbe offrire numerose opportunità economiche di sviluppo e di lavoro per i cittadini, ma per far sì che ciò accada abbiamo bisogno di uomini che ci credono.”IMG_6028

“Nonostante le autorizzazioni da parte della Soprintendenza ai beni culturali della Regione Puglia, dall’Autorità Portuale (con la quale realizzeremo il progetto) e della Commissione paesaggistica del Comune di Barletta, sono state rilasciate, l’iter per il recupero del manufatto  è difficoltoso, anche se il prossimo passo previsto è la cantierizzazione dei lavori”ha poi proseguito  Gammarota. Il trabucco si trova in un’area portuale, pertanto tecnicamente non percorribile, ma ciò nonostante il nostro obiettivo sarà quello di dare la possibilità di visitare il trabucco e di fare una passeggiata sul mare.”

Il costo complessivo degli interventi previsti dal progetto “ recupero del trabucco  e allestimento museale didattico”  è stimato per un importo complessivo  pari a 200.000 euro (ivi comprese le pratiche necessarie per i pareri della Soprintendenza ai beni culturali e autorizzazione dell’autorità portuale di Bari) il cui finanziamento dovrà essere reperito da fondi regionali/comunitari.

Sugli aspetti più tecnici inerenti il progetto è poi intervenuto l’architetto Giordano, il quale ha sottolineato che: “Il trabucco è situato su una diga artificiale quale appunto quella del porto. Per recuperare questo importante “ vecchio” strumento di pesca  abbiamo cercato  di ricostruire la  memoria fotografica della cultura tipica del trabucco. La struttura difatti  è composta da pali e traverse sui quali saranno montate le antenne verso il mare che serviranno per tendere la rete e consentire la pesca ; inoltre, con il nostro progetto il trabucco è stato concepito per essere autosufficiente sotto l’aspetto energetico ( prescindendo dalla fornitura di energia proveniente dal Porto),  difatti sulla struttura saranno installati pannelli fotovoltaici. In ogni caso per maggiori delucidazioni in merito è consultabile il sito del Comune al seguente link: http://www.comune.barletta.bt.it/retecivica/manut/progetti/ .”

Dora Dibenedetto

 

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