Una “bomba sociale” cosi è stato definito ieri sera (nel corso di un incontro, moderato dalla giornalista Floriana Tolve e tenutosi presso il Multisala Paolillo di Barletta, ) il film -inchiesta “PIIGS”, – Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity” – (il più visto sinora nelle sale cinematografiche italiane) dallo stesso Adriano Cutraro, uno dei registi del documentario omonimo. Realizzato dopo cinque anni di ricerche e due di riprese, “PIIGS” è stato diretto da Cutraro insieme ad altri due giovani film-maker italiani: Federico Greco e Mirko Melchiorre nonché prodotto da Studio Zabalik, il tutto accompagnato dalla voce narrante dell’attore Claudio Santamaria.
E tra la prima e la seconda proiezione di “PIIGS”, nelle sale del cinema barlettano, che ieri sera Adriano Cutraro, uno dei tre giovani registi del film- inchiesta, ha dialogato con il pubblico presente in sala, per mostrare le ragioni che lo hanno indotto insieme a Greco e Melchiorre, a porre in essere un progetto cosi “coraggioso” e articolato, chiamando in causa personalità di prestigio internazionale , come il filosofo Noam Chomsky, Paul De Grauwe della London School of Economics (uno dei più grandi monetaristi del mondo), l’insider finanziario Warren Mosler, l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, l’ex ministro dell’economia Stefano Fassina, lo scrittore Erri De Luca, il giornalista e saggista Federico Rampini e il giornalista investigativo Paolo Barnard. All’incontro con Cutraro, sono altresì intervenuti il Prof. Ugo Villani Presidente della Società Italiana di Diritto Internazionale e di Diritto dell’Unione Europea, Professore dell’UE alla LUISS Guido Carli di Roma (nonché ex assessore alle Politiche dei Diritti e dei Doveri con delega a Trasparenza e Partecipazione, Legalità/Polizia Municipale e Protezione Civile e Avvocatura comunale, della prima Giunta Cascella) Giuliana Damato Consigliera Comunale del Comune di Barletta e Vincenzo Spina Presidente dell’Associazione “EPIC – Economia per i cittadini”.
PIIGS non è altro che un percorso rivoluzionario che prende vita nel pieno della nefasta crisi economica europea. Un documentario, che offre diversi spunti di riflessione, cercando di far emergere un punto di vista diverso rispetto a quello che i divulgano i mass media , in merito alle dinamiche economiche europee.
P.I.I.G.S. (dall’inglese pigs, maiali) è un acronimo dispregiativo coniato dall’Economist per apostrofare Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna, ovvero i cinque Paesi dell’Unione Europea considerati non competitivi, dalle infelici politiche economiche che rendono impossibile ripagare il debito pubblico accumulato. – si legge nel comunicato che annunciava l’evento.
Cutraro:
“In realtà, come dice il filosofo e linguista Noam Chomsky , definito dal New York Time il più grande intellettuale vivente, piuttosto che “PIIGS” il nostro lavoro si sarebbe potuto chiamare anche “SPIIG” – ha sostenuto il giovane regista nel corso della serata – ma in realtà con “maiali” si vuole sottolineare il chiaro intento razziale, ovvero tutto il razzismo dell’Europa del nord verso l’ Europa del Sud o comunque quella mediterranea. Siamo alla sesta settimana di programmazione nei cinema, dati che nemmeno i film di fiction si possono permettere in questo periodo dell’anno, questo è di certo per noi motivo di orgoglio, ma la soddisfazione più grande è che la gente non solo chiede a grande richiesta la proiezione del documentario, ma subito dopo vuole che ci sia anche un dibattito. Ciò dimostra senza dubbio un grande interesse verso le tematiche trattate in “Piigs”, che molto probabilmente erano sopite ma che grazie al nostro documentario, si spera di aver risvegliato, in quanto credo che il tema Europa, influisca sulla vita e sul futuro di tutti noi. Tuttavia, la nostra missione più importante è quella di mostrare come quelle politiche o comunque quelle decisioni che vengono prese a migliaia di distanza da noi, abbiano ripercussioni sulla nostra quotidianità; per mostrare questo avevamo bisogno di raccontare una storia vera e universale come quella della cooperativa sociale denominata “Il Pungiglione” (il cui obiettivo è quello di assistere disabili e persone in difficoltà; nata nel 1992 a Monterotondo nella parte nord di Roma, nello stesso anno in cui con il Trattato di Maastricht prendeva forma un’embrionale Unione Europea) che a causa dei tagli di bilancio alla spesa sociale, ad oggi vanta un credito di un milione di euro nei confronti del comune di Monterotondo, rischiando allo stesso tempo di chiudere i battenti da un momento all’altro lasciando a casa 100 lavoratori e 150 ragazzi disabili privi di assistenza: una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere.
Il nostro lavoro prende forma quando tra il 2011 e il 2012 la crisi finanziaria americana colpisce anche l’eurozona, riducendo 5 milioni di persone in povertà assoluta e diminuendo del 25% la nostra base industriale – ha proseguito il giovane regista – ma da Bruxelles continuano a sostenere (facendocelo credere) che l’austerity sia l’unica strada possibile. Credo piuttosto che sia necessario riprendere il nostro potere sulla banca centrale, se vogliamo riacquistare anche la nostra sovranità democratica a livello europeo, ma come possiamo fare se esiste uno scollamento tra i tecnocratici e la vita reale? Quale Europa vogliamo per il nostro futuro? La moneta unica non è il problema ma piuttosto è la politica monetaria di Maastricht che bisogna rielaborare tutelando il lavoro di tutti i cittadini europei, pertanto mi chiedo se abbiamo una qualche forma di ricatto verso i burocrati, affinché i trattati vengano rivisti?
Villani :
“I miei complimenti per l’attenta analisi economica mostrata nel documentario a sessanta anni dai Trattati di Roma che sancivano la nascita dell’Unione Europea – ha poi sostenuto il professore di Diritto internazionale . Molti i dubbi e le perplessità che nutro verso i trattati di Maastricht, dai quali ne è nata un’unione economica e monetaria che allo stesso tempo ha creato una “zoppia” nella politica economica europea, pertanto suppongo sia necessario un rifacimento delle politiche economiche nazionali nonostante i parametri imposti a quest’ ultime dai trattati del 1992, dai quali, tra i limiti imposti agli stati membri, emerge il difficile mantenimento del 3% nel rapporto PIL e debito pubblico. In realtà la crisi finanziaria proveniente dagli Stati Uniti ha infettato la situazione economico sociale dell’Europa, la quale non aveva gli anticorpi e gli strumenti necessari per fronteggiarla. Ad esempio con il fiscal compact non si fa altro che disgregare l’Europa, facendo venir meno la solidarietà economica tra i paesi membri dell’Unione, svilendo allo stesso tempo anche il potere della Corte di Giustizia. I Trattati si possono rinegoziare – ha dichiarato Villani rispondendo e riprendendo quanto esposto da Cutraro – se vogliamo che l’Europa riacquisti la sua valenza, ridando una veste diversa alla Banca Centrale e riducendo al contempo quei 63 milioni di euro al giorno che l’Italia sottrae alla spesa sociale, per farli confluire tra le spese militari.
Damato:
Un focus locale sull’argomento in questione è stato poi offerto dalla consigliera comunale di maggioranza (PD) Giuliana Damato, la quale oltre a definirsi un’ europeista convinta ha ribadito la necessità di allargare la consapevolezza dei cittadini su quelle che sono le dinamiche europee. “Le ricadute sulle amministrazioni locali in base alle decisioni prese dai governi centrali sono molteplici: ad esempio nonostante i tagli di spesa al bilancio regionale imposti dai governi centrali e a loro volta imposti dall’austerity europea, il Comune di Barletta ha cercato comunque di garantire il contributo fitto casa ai cittadini meno abbienti , sacrificando alcune voci di spesa. L’Europa, nata dopo la seconda guerra mondiale con scopi di pace, non può essere demonizzata da quella politica che cerca di far ricadere le responsabilità della propria inadeguatezza, sull’Europa. Abbiamo il dovere di riprendere la nostra sovranità in Europa, scongiurando i numeri risicati delle rappresentanze italiane nelle istituzioni europee.”
Un ultimo e velocissimo intervento è stato quello dell’avvocato biscegliese Davide Storelli, nonché autore del libro “Alchemy. Moneta, valore, rapporto tra le parti” la cui prefazione è stata curata dall’economista Nino Galloni. “ Le alternative all’austerity ci sono, ma purtroppo si è preferito mostrare alla gente una “truffa intellettuale” – ha poi infine sostenuto l’avvocato – la soluzione è da ricercarsi nella volontà politica e non in quella tecnica. Il prof. Galloni, ad esempio sostiene che nonostante le restrizioni di Maastricht , la repubblica italiana potrebbe adottare, nel pieno rispetto della legalità, una propria moneta che affianchi l’euro, affinché la nostra economia riparta; per far ciò basta semplicemente il varo di un direttore generale e non necessariamente del ministro dell’economia.”
Dora Dibenedetto per www.barlettalive.it/news/documentario-piigs-il-regista-cutraro-la-politica-monetaria-di-maastricht-va