Manca davvero poco al prossimo appuntamento elettorale in vista del 31 maggio, e la scuola di Formazione politica “Poletica” di Trani, ha voluto offrire il suo contributo promovendo un incontro ad hoc, intitolato “Nella verità per un voto consapevole e responsabile”, in sinergia con la “Commissione diocesana del Laicato”
Al dibattito (al quale hanno assistito anche alcuni candidati sindaco e consiglieri comunali che andranno probabilmente a comporre la nuova assise comunale tranese) tenutosi ieri sera presso l’Auditorium San Luigi di Trani, sono intervenuti in qualità di relatori la Prof.ssa di Lettere Maria Bisceglie, Componente della Commissione diocesana del Laicato e il Prof. nonché giornalista Giovanni Ronco. Nonostante l’ art. 48 della Costituzione sancisca il diritto “sacrosanto” di voto, oggigiorno è evidente una netta disaffezione dalla Politica da parte dei cittadini che si è tradotta negli ultimi tempi in un calo di affluenza alle urne; basti pensare che dal 2008 ad oggi c’è stato una riduzione del 20% di coloro che esercitano il diritto di voto “Dal 80% del 2008 si è passati al 60% e focalizzando l’attenzione sui cattolici praticanti il 46% di costoro non avevano alcuna intenzione di recarsi alle urne sennò per votare movimenti politici alternativi come ad esempio M5S. Nella parrocchie ormai si respira una sorta di sfiducia verso la politica e questo non fa altro che allontanare ulteriormente soprattutto i giovani cattolici dal sistema politico –ha sottolineato la prof. Bisceglie prendendo spunto da uno studio ad hoc posto in essere dall’Istituto Nazionale di Ricerca “Demopolis” e da alcuni documenti redatti (dalla stessa Commissione laicato insieme ad altre Commissioni diocesanei) in occasione dei precedenti appuntamenti elettorali – la Chiesa difatti trova difficoltà nel cercare uno spazio all’interno del contesto politico.”
“L’ultimo documento redatto dalla Commissione laicato risale alla tornata elettorale che c’è stata nel 2013 e alcuni dati estrapolati dallo stesso (considerando una fascia d’età che va dai 18 ai 30anni) identificano un crollo massiccio della fiducia dei giovani verso le Istituzioni in modo particolare nei confronti di quelle che rappresentano la Politica, cosi come verso l’Unione Europea scindendo i cosiddetti Euroottimisti dagli Europessimisti dei quali fanno parte in modo particolare i giovani “Neet” (“Not in Education, Employment or Training , ossia ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione, stage o aggiornamento professionale.”- ha poi precisato la docente .
Tuttavia la sfiducia verso la Politica – cosi come si evince dallo studio di Demopolis – è in forte aumento rispetto a vent’anni fa quando dilagava “Tangetopoli” e di recente il Pontefice ha difatti evidenziato come sia ormai diffusa una “Mentalità di Corruzione Pubblica e Privata”.
“Anche il grado di fiducia dei giovani verso la chiesa cattolica è particolarmente basso – ha proseguito la prof Bisceglie nonché Componente della Commissione diocesana del Laicato – ma ciò nonostante si regista un netto aumento di Fiducia (anche da parte dei non cattolici) verso Papa Francesco.”
“Un ponte tra cittadini e Istituzioni “ – cosi definisce Poletica il prof. Ronco nel corso del suo intervento – ormai tra cittadini e Istituzioni si è creato un rapporto di “do ut des” , la fascia povera offre i propri voti in cambio di ricariche telefoniche o per la busta della spesa, la fascia media chiede al Politico di turno l’agognato posto di lavoro e chi appartiene alla fascia alta tenta piuttosto di chiedere un posto in Politica affinché anch’egli possa governare in prima persona. Ormai tra la “casta” e cittadini non esiste un vero contradditorio ma piuttosto assistiamo ad un finto dibattito creato da interviste a pagamento.”
Dal dibattito ne è emerso un decisivo allontanamento dei cittadini dalla Politica e dai Partiti sempre meno “evoluti” e poco inclini ad una corretta formazione dei giovani militanti (ai quali dovrebbe essere spiegata cos’è ad esempio una delibera). Anche l’eccessiva “personalizzazione” della Politica identificata sempre più nei suoi leader piuttosto che nei suoi programmi – come ha del resto evidenziato la professoressa – ha favorito un distacco sempre più crescente dai Partiti e dalla Politica in genere, cosi come anche il “Porcellum” che ha ridotto in maniera consistente la possibilità per gli elettori di scegliere democraticamente e con maggior trasparenza i propri amministratori.
Dora Dibenedetto