“La crisi? E’ un opportunità!” sosteneva Albert Einstain

“Se uno ha fame si ingegna”, queste le prime affermazioni del  presidente  Vito Di Lernia de “La Fabbrica del Sapere” con le quali stamane presso la sala rossa del castello di Barletta, si è  discusso e sviscerato insieme agli imprenditori ai rappresentati sindacali e agli esponenti politici  del territorio, un importante nonché tanto attuale interrogativo esposto già a suo tempo  dal celebre Albert Einstain, ovvero “La crisi? E’ un opportunità!”

la crisi

L’incontro, organizzato dall’accademia di formazione ricerca e sviluppo “La Fabbrica del Sapere” in collaborazione con la “Confapi Bari Bat”  è stato un momento di confronto e analisi su quelle che possono essere possibili proposte per poter scongiurare l’aggravarsi dell’attuale e negativa congiuntura economica mondiale ritenuta una delle più difficili dopo quella del 1929.  

“ La nostra accademia  nasce per soddisfare un bisogno – ha affermato Di Lernia  – per creare un anello di congiunzione tra scuola e le aziende presenti sul territorio coniugando domanda e offerta presenti sul mercato del lavoro. Nonostante la crisi epocale che tutti stiamo vivendo ci chiediamo come mai ci sono aziende di successo? Ovvero quelle che hanno saputo cogliere le occasioni e che hanno saputo ingegnarsi. Ritengo piuttosto  che solo la giusta sinergia tra sindacati imprenditori e politica  potrà davvero dare una svolta alla crisi. D’altronde – ha proseguito il presidente-  voglio sottolineare che  “La fabbrica del sapere” è anche partner del progetto regionale di formazione  e inserimento nel mondo del lavoro “Garanzia Giovani” rivolto a quei ragazzi “alla deriva” che non studiano  e nemmeno  lavorano di età compresa tra i 16 e 29 anni.

Ottimismo al riguardo è stato espresso, nel corso dell’incontro, dal Sottosegretario al Lavoro sen. Massimo Cassano sostenendo che : “nonostante le difficoltà abbiamo il dovere di aiutare le imprese ad investire, prendendo spunto anche dal sistema tedesco laddove  per esempio i sindacati fanno parte dei consigli di amministrazione delle aziende. Partendo dal presupposto per cui ormai le assunzioni nelle strutture pubbliche sono sempre  meno e dunque fondamentale incentivare quanto più le imprese e dobbiamo andare avanti con le riforme nonostante le controversie con i sindacati, è il nostro dovere. Sono ottimista nonostante l’Italia abbia un elevato debito pubblico e la nostra riforma del lavoro serve senz’altro a favorire le assunzioni, credo che rappresenti un opportunità per le imprese assumere e non pagare i contributi per tre anni. L’art. 18 – sentenzia Cassano dopo la puntualizzazione in merito da parte della giornalista e moderatrice dell’incontro Lucia De Mari – colpisce solo 32mila persone in Italia e tuttavia l’art. 18 rappresenta una piccola parte delle riforma, parliamo piuttosto delle detassazione e dell’abbattimento delle aliquote IRAP previste dalla legge delega sulla riforma sul lavoro, l’auspicio pertanto è che tale riforma sia approvata entro il 2015 e i giovani vogliono questa riforma!”

Subito dopo questa affermazione immediata è stata la replica in sala, da parte del segretario regionale CGIL BAT, Gigi Antonucci : “ chi lo dice che interessa i giovani? Avete fatto un referendum?”

“Il sindacato deve fare solo il suo ruolo e fare il suo dovere non occuparsi di politica mettendosi solo in mostra  – ha subito risposto Cassano, placando sul nascere un clima di tensione –

“Non possiamo rifarci al sistema fiscale tedesco – ha infine sottolineato il neo vicepresidente della sesta provincia Gigi Antonucci (omonimo del segretario provinciale CGIL BAT) rifacendosi a quanto espresso da Sottosegretario al Lavoro sen. Massimo Cassano – non abbiamo le multinazionali ma abbiamo piuttosto moltissime PMI (Piccole medie imprese).”

Il convegno è proseguito nel pomeriggio con un dibattito fra il sen. Antonio Azzollini (Presidente della Commissione Bilancio del Senato) e l’on. Francesco Boccia (Presidente della Commissione Bilancio della Camera) con i quali si è discusso in merito alla crisi e ai provvedimenti in itinere e su quelli da attuare per tentare di venirne fuori.

Dora Dibenedetto

 

 

Print Friendly

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.