Quando a suo tempo, ovvero lo scorso 13 giugno 2014, si tenne un sopralluogo da parte del “probabile” ex sindaco di Barletta, Pasquale Cascella (all’epoca fresco di nomina) con il suo team di tecnici e neo assessori competenti in materia, fu annunciato nonché auspicato che il “Parco dell’Umanità” o Parco Asse attrezzato e “polmone verde” della 167, sarebbe stato ultimato e consegnato alla città già nello scorso novembre 2014, ma così non è stato. Tuttavia, (nonostante persistano nella 167 varie problematiche legate alla mancanza delle “opere di urbanizzazione” primaria, anche se lo scorso sabato 28 marzo è stata siglata una determina dirigenziale con la quale si dà avvio all’appalto integrato riguardante la realizzazione delle opere medesime) i lavori sono ancora in corso e l’unica speranza è che non si crei un ulteriore “cattedrale nel deserto” barlettano cosi come è già accaduto per il “famigerato” orto botanico. A rassicurarci affinché ciò non accada è intervenuto (ponendogli qualche quesito in merito) l’ Arch. Giuseppe Matarrese progettista e collaboratore con lo studio ABDR di Roma, ente vincitore del “concorso internazionale di idee” per la posa in opera del Parco Asse Attrezzato.
Da non dimenticare che il progetto “Parco” definito dalla seconda variante del Piano di zona ex 167 (2010) è costato alla città di Barletta circa 2 milioni di euro, più un cofinanziamento regionale di 2.262.037 mila euro stanziato dai fondi regionali messi a disposizione per i Piani di Sviluppo Urbani – città medio/grandi
“Un progetto che ha una grande valenza di carattere architettonico perché l’ ho redatto insieme allo studio ABR di Roma -ha sin da subito precisato Matarrese – uno degli studi di architettura più importanti d’Italia; questo è un parco che è stato progettato con tutta un serie di prerogative ed è giusto che la gente lo sappia.
- Architetto, perché il parco non è stato terminato, cosi come era stato previsto, per novembre?
Quando c’è un opera pubblica ci deve essere la disponibilità di tutte le aree sulle quali deve poi essere realizzata l’opera; quando abbiamo consegnato il progetto, il Comune ha delineato le aree ma alcune di queste non erano immediatamente disponibili perché occupate dalle cooperative, difatti noi finiremo ma le cooperative saranno ancora “work in progress”, pertanto non avendo avuto a suo tempo la disponibilità di tutte le aree i tempi sono scattati dal momento in cui ne abbiamo avuto la disponibilità totale. Tuttavia, quest’anno abbiamo realizzato circa il 60 /70 % del progetto, adesso ci rimane circa un 20% di opere da completare riconducibili essenzialmente alla parte dei percorsi : l’ asfalto sui percorsi stessi e la parte verde; non appena le condizioni climatiche saranno meno avverse piantumeremo gli arbusti: piante autoctone come ulivo timo e tiglio.
Il progetto, come può vedere, prevede delle Piazze tematiche (facendo riferimento alle sette rue del centro storico di Barletta alle quali ci siamo ispirati) che abbiamo già definito, ad esempio ci sarà un labirinto verde , una piazza skate, una piazza di sabbia dove i bambini potranno giocare e una piazza di sosta coperta da vele che monteremmo molto probabilmente la settimana prossima. Tutto il parco si estende per circa 23mila metri quadri cosi come previsto dal progetto, 14mila dei quali, saranno destinati al verde e il resto a percorsi piazze ecc..; in più c’è un tunnel che nel progetto originario prevedeva oltre ad una parte di servizi che abbiamo già realizzato e che facevano parte di questo progetto, la realizzazione di piastre commerciali affacciate sul portico all’ interno delle quali poter inserire bar, ristoranti o qualsivoglia attività commerciale, che consentissero al portico stesso di divenire un luogo vivo.
- Quando ci fu il sopralluogo, nell’estate scorsa, si fece cenno alla possibilità che su quelle stesse piastre potessero essere collocati alcuni Uffici comunali, a che punto sono i lavori?
Ci sono già, oltre alla possibilità, che ci è giunta da una delegazione del Comune, di poter realizzare una piccola biblioteca di quartiere, e su questo stiamo già lavorando .
-
Quindi quando è prevista la fine dei lavori?
Se tutto va per il meglio potremmo farcela per fine aprile o inizi maggio sicuramente prima dell’estate e se le condizioni climatiche ci aiutano, possiamo procedere con il sistema del verde , un procedimento tra l’altro molto complesso, per lo svolgimento del quale è importante sperare in giornate soleggiate.
- È il campo Rom adiacente, quanto incide sulla fruibilità del parco?
Sono molto preoccupato, il Comune da quel che sappiamo, sta facendo ogni tipo dI sforzo per spostare il campo room, ma è passato un anno e non abbiamo ancor avuto risultati, il problema non è solo il campo room, ma anche l’area antistante il parco che non fa parte del progetto, la quale dovrebbe essere sanata a prescindere dal progetto, nel frattempo stiamo aspettando che il comune prenda delle decisioni sia per quel che concerne il campo room e sia per quel che riguarda l’area antistante ; quel che spetta a noi è piuttosto eseguire nella maniera più idonea possibile quello che prevede l’appalto .
- A proposito dell’appalto, ci ricordi come è stata la procedura?
C’è stato un concorso internazionale (per la realizzazione dell’asse pedonale attrezzato) ovvero un concorso di idee (vinto dallo studio ABDR) con un progetto che comprendeva anche la zona occupata dai room, la parte posteriore al parco e tutta l’area che arriva sino alla chiesa , un progetto che prevedeva una sistemazione generale , difatti se tutto quanto fosse realizzato cosi com’era previsto nel progetto il Comune dovrebbe avere complessivamente all’incirca 10 ettari di parco, che di certo non è poco, noi ad oggi ne stiamo realizzando 2,3 ettari tenendo conto che circa 1 ettaro è il terreno occupato dai rom e di 6 ettari è l’estensione del terreno che comprende la parte posteriore al parco.
Difatti inizialmente il progetto includeva anche queste aree , ma per una questione di finanziamenti la zona da adibire a parco è stata solo questo primo lotto di 2,3 ettari, una parte rilevante rispetto ai 10 ettari previsti, una parte che tuttavia rappresenta il cuore del progetto; un parco che sorgerà fra le due file di fabbricati emblema di innovazione non solo sotto l’aspetto architettonico ma anche sotto l’aspetto energetico.
- Sotto l’aspetto energetico in che senso?
Nel senso che il progetto prevede a giorni l’inserimento di 560 pannelli fotovoltaici (sul tetto del tunnel già predisposto per l’installazione ) capaci di produrre circa 150mila kilowatt all’anno, dei quali solo 30mila saranno utilizzati per il parco mentre i Kilowatt rimanenti saranno assorbiti dalla rete elettrica dando la possibilità al Comune di risparmiare sulla bolletta energetica; tenendo conto che l’energia /potenza che sarà prodotta potrebbe illuminare e rendere autonomi circa 100 appartamenti, pertanto l’entità “energetica” che svilupperemo non è di certo bassa.
- Dunque, arch. Matarrese, avete prestato particolare attenzione all’ambiente?
Certo! produrremmo energia recupereremo acque meteoriche che serviranno per innaffiare le piante e per alimentare le fontane (una volata che le stesse acque saranno raccolte e depurate). L’unica mia preoccupazione – conclude Matarrese – è che la gente faccia proprio questo parco e possa curarlo come se fosse casa propria; la mia è una scommessa, in questa zona non ci sono aree verdi e questo parco potrà essere utilizzato per allestire mostre all’aperto, dibattiti e spettacoli, che di certo daranno al parco anche una valenza e un impronta culturale. Il nostro dovere e il nostro sforzo è cercare di (nonostante una serie di problematiche inerenti i lavori pubblici) offrire il meglio alla città di Barletta, realizzando un elemento di riferimento che abbia un elevato valore architettonico, paesaggistico e ambientale.
Dora Dibenedetto