“Il Capitale” di Cafiero spiegato dal prof. Vacca

Nell’ambito della rassegna “Maggio dei Libri”, coordinata dalla Biblioteca comunale “Sabino Loffredo”, ieri sera a Barletta, presso Palazzo Della Marra, ha avuto luogo la presentazione della ristampa anastatica de “Il Capitale” (2° edizione Firenze, Casa Editrice La Controcorrente, 1913) di Carlo Marx compendiato dal socialista rivoluzionario di origini barlettane  Carlo Cafiero.

All’ incontro, moderato dalla  docente del Liceo classico “Casardi” di Barletta, Emilia Cosentino, è intervenuto lo  storico e  studioso  nonché  ex deputato del Partito Comunista  e docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università degli studi di Bari,  Beppe Vacca  (dal gennaio 1988 è presidente della Fondazione Istituto Gramsci di Roma. Gli scritti di Giuseppe Vacca sono tradotti nelle principali lingue europee).

Vacca, si è altresì  occupato in particolare dell’idealismo novecentesco e dell’hegelismo italiano nella seconda metà del XIX secolo, con particolare riferimento alla genesi del marxismo in Italia, pertanto ieri  sera  ha dialogato  con la Cosentino riscoprendo la figura del Cafiero comunista.

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Il compendio, redatto dal nostro concittadino  nella  seconda metà dell’800 (1879), testimonia come Cafiero, cosi come si legge nella prefazione del medesimo scritto , “fu il primo a volgarizzare in Italia l’opera dell’illustre socialista tedesco.”

La ristampa  dell’opera “Il Capitale”,  rientra nel progetto finalizzato alla ripubblicazione di alcuni volumi conservati nella biblioteca comunale “Sabino Loffredo”, che costituiscono un patrimonio di assoluto valore storico-documentario, tenuto conto della loro presenza  nei cataloghi bibliografici di pochissime biblioteche nazionali.

“Quello di oggi è di certo un omaggio a Cafiero, un uomo che ha coltivato delle idee e degli ideali – ha commentato il sindaco Cascella, nel dare il benvenuto ai presenti – partendo da una condizione sociale privilegiata ha rivolto il suo sguardo verso chi era in una condizione del tutto opposta alla sua sino a divenire martire delle sue stesse idee. Il Compendio rappresenta senz’altro qualcosa che caratterizza il nostro patrimonio storico, una testimonianza  culturale che manca nelle biblioteche del nostro paese ma che è necessaria per capire al meglio la nostra identità europea,  riscoprendo allo stesso tempo  un uomo  e  un nostro concittadino. La memoria della sinistra non può ignorare senza dubbio la figura di Cafiero.”cafiero 1

Il socialista rivoluzionario, ha compiuto un’opera importante nello scrivere  il  compendio del Capitale, approvato anche dallo stesso Marx, non tanto perchè è riuscito a sintetizzare in poche pagine il pensiero dello “Stimatissimo Signore” (cosi come lo definiva  l’anarchico di origini barlettane, nelle corrispondenze intrattenute con lo stesso Marx)   bensì perché è riuscito a farlo in maniera appassionante e  sintetica, in uno scritto forte  e completo, nonché illuminante. Un compendio che consta di dieci capitoli,   cosi come di seguito elencati:

  1. Merce, Moneta e Ricchezza,
  2. Come nasce il capitale
  3. La giornata di Lavoro
  4. Il plusvalore relativo
  5. Cooperazione
  6. Divisione del lavoro e manifattura
  7. Macchine e grande industria
  8. Il salario
  9. Accumulazione del capitale
  10. L’accumulazione primitiva

“La percezione del socialismo di Cafiero, è stata molto più ampia e ricca  rispetto a quella di Michail Bakunin (rivoluzionario filosofo e anarchico russo) – ha esordito il prof. Vacca – Cafiero individua nel proletariato l’oggetto della modernità criticando radicalmente la cultura moderna.  Si tratta di un opera proiettata sulle dinamiche del capitalismo e  incentrata sulla possibilità che i proletari possano “seppellire” la borghesia.  Il Compendio rappresenta un’ alfabetizzazione della nascita del capitale, nel quale viene affrontata anche la questione meridionale. “Ecco l’uomo del denaro, l’uomo che possiede un cumulo di ricchezza, dalla quale vuol far partorire un capitale. Egli viene sul mercato, in cerca appunto di forza di lavoro. Seguiamolo. Egli gira per il mercato, ed incontra il proletario, venutovi appunto per vendere la sua unica merce, la forza del lavoro. Il proletario però non vende la sua forza di lavoro in blocco, non la vende tutta, ma solamente in parte, per un dato tempo, cioè per un giorno, per una settimana, per un mese, ecc. Se egli la vendesse interamente, allora, da mercante, diventerebbe egli stesso una merce; non sarebbe più il salariato, ma lo schiavo del suo padrone.– si legge nel secondo capitolo   “Come nasce il capitale” del  compendio –  Se cosi fosse, l’operaio  soccomberebbe  nelle vendita della sua forza lavoro creando  un rapporto sbilanciato  con il suo datore di lavoro.  In parte,  ciò si evince proseguendo  nel terzo  capitolo del compendio dedicato  alla “Giornata di lavoro”,  nel quale si legge  che:  “Il primo mezzo, impiegato dal capitalista a pro’ del suo capitale, è il prolungamento della giornata di lavoro” pertanto all’ accrescimento del capitale corrisponde il  prolungamento della giornata di lavoro. Mentre,  nel settimo capitolo “Macchine e grande industria”  appare evidente lo spauracchio delle macchine che pian piano soppianteranno sempre più la forza lavoro.”  

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Prendendo  spunto dalla storia del  capitalismo, Vacca si è poi  espresso  sul tema “Europa”,  sostenendo che:   “ l’Europa non cresce perché la Germania non vuole investire la sua ricchezza nell’Unione,  pertanto cosi come il capitalismo rappresenta la storia delle diseguaglianze crescenti tra borghesi e classe operaia,  lo stesso sta accadendo in Europa soprattutto con i tedeschi, creando delle disuguaglianze con i paesi più “poveri” membri dell’Unione.  

A tale proposito il Dirigente scolastico,  prof. Salvatore Citino,  del liceo scientifico di Barletta,  intitolato e dedicato proprio alla figura di  “Carlo Cafiero”  ha poi sottolineato, intervenendo nel corso della serata, che: “Già prima dell’allargamento dell’Unione Europea erano presenti asimmetrie fiscali tra i paesi membri dell’Unione. Ma Vacca ha piuttosto replicato che sarebbe preferibile : “Accelerare sulla difesa comune, eliminando i nazionalismi francesi e tedeschi e con l’elezione di Macron in Europa  si è passati dalla coscienza di classe alla frattura di classe.”

“Non più diritti senza doveri, non più doveri senza diritti. Non più dunque lotta per l’esistenza fra uomo e uomo, ma lotta per l’esistenza di tutti gli uomini con la natura, per ap­propriarsi della più gran somma di forze naturali per il vantaggio di tutta l’umanità. L’operaio ha fatto tutto e l’operaio può distruggere tutto, perché può tutto rifare. – si legge infine nell’ultima parte del compendio, lasciando intendere l’importanza della classe operaia nella trasformazione della società.”  

Dora Dibenedetto per www.barlettalive.it/il-capitale-di-marx-nel-compendio-di-carlo-cafiero-spiegato-dal-prof-beppe-vacca

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