“I Diari 1973 – 1979″ di Pietro Nenni raccolti dal giornalista Paolo Franchi

Prima  un omaggio floreale  alla memoria di  Giuseppe Di Vagno (politico socialista assassinato dai fascisti  nel 1921 a Mola di Bari al termine di un comizio, per il suo costante sostegno ai braccianti e l’impulso all’organizzazione dei lavoratori)  con la deposizione,  da parte del sindaco Pasquale Cascella e di Gianvito Mastroleo, presidente della Fondazione intitolata al parlamentare (di cui Il comune di Barletta ne è socio)  di una composizione di fiori rossi , colore che ricorda il garofano  simbolo del partito socialista,  alla lapide dedicata allo stesso  Di Vagno  in via Geremia Di Scanno a Barletta. (vedi: www.barlettalive.it/omaggio-dellamministrazione-a-giuseppe-di-vagno

Subito dopo, nel tardo pomeriggio di ieri,  sulla stessa scia  di  ideali socialisti e antifascisti, c’è stata la presentazione a palazzo Della Marra, nell’ambito (di uno degli appuntamenti)  della   rassegna “Maggio dei Libri”,  del volume intitolato:  “Pietro Nenni. Socialista, libertario, giacobino. Diari 1973 – 1979”. Un libro a cura dell’editorialista del Corriere della Sera  Paolo Franchi e Maria Vittoria Tomassi , nonché nipote di Nenni.  (Editore Marsilio Nodi)

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Alla presentazione  erano presenti,  insieme  all’onorevole Franco Borgia,  ( intervenuto in qualità di moderatore dell’incontro,  nonché ex sindaco di Barletta alla fine degli anni 80 ed esponente del  Partito socialista italiano ) il sindaco Pasquale Cascella, il Presidente della Fondazione Di Vagno Gianvito Mastroleo e fra le  primissime  file,  alcune  figure del socialismo nostrano,  come: il consigliere comunale Cosimo Cannito, l’ex consigliere regionale Franco Pastore e il segretario regionale del PSI  Silvestro Mezzina.

Un militante della classe operaia e del movimento socialista, o meglio uno dei padri del socialismo internazionale e della Repubblica Italiana, che Paolo  Franchi ha voluto ricordare valorizzando al contempo anche l’aspetto umano dello stesso  Nenni.

nenni 1Si tratta in realtà degli ultimi  Diari dello statista socialista – ha dichiarato  Franchi – che valorizzano la figura di  Nenni  socialista sino alla fine, che si confronta con l’Italia e con il mondo degli anni settanta facendo allo  stesso tempo  riferimento al  “suo” Novecento, in primo luogo alle  grandi speranze e alle ancor più grandi disillusioni che lo hanno caratterizzato  e di cui  è stato partecipe.  Questi Diari – ha proseguito l’editorialista  – sono una fonte ricchissima di riflessioni, di giudizi storici e politici in grado di unire  passato e presente: ricordi di donne e di uomini della politica italiana e internazionale, della letteratura e dell’arte.”nenni 2

Nel volume, è chiaro il riferimento alle vicende politiche tipiche  dell’ Ottocento e del Novecento, nei secoli  dove Nenni si è formato e ha agito nel rispetto dell’evoluzione  palese dei tempi. Uno statista che ha sempre avuto una particolare attenzione verso ciò che accadeva nel mondo cercando di capire ciò che mutava a livello globale.

Evidente  è stato anche il legame di Nenni  con i comunisti,  un legame che durò per più di venti anni, fino al 1956, concepito dallo stesso leader politico soprattutto all’insegna dell’ antifascismo. “Nenni fu indubbiamente il leader dell’antifascismo europeo – ha poi  precisato il presidente della fondazione Di Vagno – Nel 1945  il leader socialista, fu anche  ministro della costituente, un dato che molto spesso purtroppo viene dimenticato, ma è proprio  grazie a questo suo ruolo e al suo fervido attivismo, che  riuscì ad imprimere  nello stesso  dicastero un nuovo metodo di lavoro, ponendo in essere ben cinque commissioni di studio a disposizione dell’assemblea costituente. Pertanto è importante sotto questo aspetto recuperare il metodo di Nenni.”

Sette in tutto gli anni presi in considerazione nei diari di Pietro Nenni (1973-1979) ma è nel 1979 (l’anno che precede la morte dello statista)  che si verifica la vera svolta per il Psi che pur di “sopravvivere” , si affida a Bettino Craxi, allievo preferito di Nenni.  “Dai diari  – ha affermato Franchi – pochi giorni prima della sua morte, Nenni scrive che nonostante non sia pienamente soddisfatto dell’operato di Craxi, resta comunque il migliore degli ultimi tempi.”

 “Un personaggio chiave del Novecento  – ha poi concluso l’editorialista del Corriere della Sera che ha raccolto gli ultimi diari di Nenni – non solo di quello italiano ma  a livello mondiale. La cosa fondamentale  ma anche la più rimossa, è che Nenni con molta probabilità  è stato “più” di De Gasperi e di Togliatti.   Il vero protagonista per la battaglia e poi la vittoria della Repubblica in Italia, di certo uno dei suoi più grandi meriti storici.  Nenni, fu sicuramente un grande politico ma anche un grande giornalista, ma soprattutto uno straordinario titolista, dell’ “Avanti”, ad esempio fra i suoi “slogan” ricordo  : “O la Repubblica o il Caos”, “Il Vento del Nord” “La stanza dei bottoni” “Resistere in piedi”. In un’ottica attuale mi chiedo che  se questi titoli fossero stati “twittabili” avrebbero di certo avuto un ampio riverbero  mediatico.  Si tratta di un uomo che davvero interagiva con il popolo e con le masse, raccogliendo molto spesso  il consenso di tantissima gente non necessariamente socialista.  Ma ciò che più mi ha appassionato leggendo i diari (e per questo devo ringraziare la famiglia ma soprattutto Maria Vittoria) sono stati i continui rimandi tra passato e presente, ai quali Nenni faceva molto spesso riferimento  in modo  “ironico”: figure,  ad esempio come Picasso (del quale Nenni era amico) o altri personaggi dell’arte e  della letteratura e ovviamente della politica.  Una caratteristica, quella di Nenni, che mi ha affascinato  e allo stesso tempo divertito parecchio considerando il fatto che  si trattava di un uomo  di “spessore” che governava con la democrazia cristiana, ricopriva il ruolo di vice presidente del consiglio, poi di  ministro degli esteri e molto altro ancora. Inoltre  ciò che è emerso dai diari è stata la sua indiscussa e  smodata  passione verso Mao Zedong ( rivoluzionario, politico, filosofo e dittatore cinese, nonché portavoce del Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte avvenuta nel 1976) dalla quale passione,  si evince l’enorme complessità della figura di Nenni,  il quale nonostante sia stato  leader dell’internazionale socialista e abbia ricoperto notevoli cariche politiche, a mio avviso,  era fondamentalmente  rimasto  sempre un po’ sovversivo seppur in maniera  bonaria.”

Dora Dibenedetto per www.barlettalive.it/pietro-nenni-socialista-libertario-giacobino-diari-1973–1979-paolo-franchi-con-il-suo-libro 

 

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