“I Dialoghi di Trani” Marco Travaglio presenta il suo libro “E’ Stato la Mafia”; inchiesta degli ultimi vent’anni

Un bagno di folla per il noto giornalista Marco Travaglio, nonché vicedirettore de “il Fatto Quotidiano” e ospite fisso della trasmissione “Servizio pubblico” di Michele Santoro, che lo scorso sabato 27 settembre  ha presentato il suo ultimo lavoro “E’ Stato la Mafia” durante la kermesse di eventi dei “Dialoghi di Trani”

 “E’ Stato la Mafia” è un  libro d’inchiesta in merito agli  eventi che hanno caratterizzato oltre vent’anni di storia politica del nostro Paese, degli accordi segreti e delle trattive che dal 1992 sono intercorse tra lo Stato e Cosa Nostra.tr

L’incontro con lo scrittore moderato dal giornalista di Radio Rai Giorgio Zanchini, è stato caratterizzato da un susseguirsi di applausi da parte del folto pubblico presente in sala, nonostante qualche breve polemica da parte del moderatore “in questo libro tutto appare pessimistico” in merito alle considerazioni presentate da Travaglio durante la presentazione del suo librotr1

 Puntuale all’appuntamento e con stile casual,  il giornalista del “Fatto quotidiano è stato un fiume in piena; severo il suo giudizio nei confronti del  Capo dello Stato: “Giorgio Napolitano ritengo sia  complice della trattativa e che sappia molto in merito, di sicuro se avessimo avuto Rodotà la Costituzione sarebbe stata più rispettata. Per non parlare del mafioso  Marcello dell’Utri – ha asserito lo scrittore – ovvero il fondatore di Foza Italia il cui leader entra e esce da palazzo Chigi, ed è per questo che giudico il “Patto del Nazareno” un omicidio per il nostro paese; la trattativa con le cosche mafiose è cominciata nel 1992 ma in realtà non è mai finita, tuttavia l’Italia ha trattato con tutti i terroristi, ma forse non ha solo trattato con le brigate rosse ed è per questo che Moro è stato assassinato. Lo Stato dunque – ha proseguito Travaglio- si è messo nelle mani di Cosa Nostra sin dal 1992 e le stragi del 1994 di Capaci e via D’Amelio sono state la minaccia per costringere lo Stato a concludere la trattiva, difatti dopo la scesa in campo di Berlusconi sempre nel 1994 le stragi sono terminate, quindi lo Stato ha trattato – ha sostenuto con fermezza il giornalista – Più che la Costituzione è  il Papello di Riina che viene rispettato altrimenti le stragi sarebbero continuate, un documento che viene tramandato di governo in governo. Dunque, dopo la strage di via d’Amelio (l’agenda rossa di Borsellino è stata presa dallo Stato)  la trattiva si è rafforzata, ma lo Stato per placare le rivolte popolari sfociate dopo la strage,  è stato costretto a fare un decreto divenuto legge ad agosto del ’94 (dopo la morte di Borsellino) e per non subire quanto  disposto dal 41bis ovvero l’ergastolo con isolamento totale, molti mafiosi hanno collaborato con la giustizia, difatti nel 1996  Brusca ammette che i Ros ( Raggruppamento operativo speciale dell’Arma dei Carabinieri) collaboravano con la mafia, mentre Riina è il costo che la mafia deve pagare,  a quest’ultimo è poi succeduto Provenzano divenendo  il nuovo capo della mafia e quindi della seconda Repubblica.  La mafia (che vanta un patrimonio di 150 miliardi di euro) pertanto, ha Stravinto, perché non “spara” da più di vent’anni ed è riuscita a far “secco” anche il 41bis; se avete notato – conclude Travaglio, mentre il pubblico applaude – il “rottamatore” la parola mafia non la nomina nemmeno!”

Dora Dibeendetto

 

 

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