Pare che ce l’abbiamo fatta, per il “famigerato” e allo stesso tempo tanto atteso Parco dell’Umanità, ieri sono stati finalmente aperti i battenti alla cittadinanza rendendolo pertanto fruibile, ma sarà davvero possibile mantenerne integra la struttura almeno per i prossimi anni o addirittura per i prossimi mesi? Di certo la presenza del campo room adiacente al parco sembra non faccia ben sperare, ma in ogni caso cerchiamo di vedere il “bicchiere mezzo pieno”.
La questione “Parco” è un argomento che ho più volte cercato di approfondire, sin da quando nel marzo 2015 intervistai l’ Arch. Giuseppe Matarrese progettista e collaboratore dello studio ABDR di Roma, (ossia l’ente vincitore del “concorso internazionale di idee” per la posa in opera del Parco Asse Attrezzato) che ci aveva preannunciato un imminente apertura del parco già nell’estate 2015, ma dall’allora è ahimè passato circa un anno. Intervista archiettetto Matarrese Aspettando l’apertura del parco dell’Umanità
Da quel che è apparso ieri, sembra ci sia stato finalmente un vero e proprio trionfo di socialità e convivialità, grazie alle manifestazioni di fine anno scolastico tenutesi nel tardo pomeriggio di ieri, 8 Giugno 2016, all’interno del Parco dell’Umanità ossia l’ Asse Pedonale Attrezzato sito nella zona 167 di Barletta, onde poter suggellare la tanto attesa “apertura dei varchi e non inaugurazione” – come specificato dallo stesso sindaco Cascella – del Parco medesimo.
Ad aprire, appunto, i valichi del cosiddetto “Polmone Verde” della 167 insieme ai rappresentanti delle istituzioni comunali (oltre al primo cittadino erano presenti l’assessore alle Politiche per il Territorio Azzurra Pelle e l’assessore alle Politiche Sociali Marcello Lanotte) gli alunni delle scuole VII Circolo “Giovanni Paolo II”, “Renato Moro”, “Manzoni-Baldacchini”, “D’Azeglio-De Nittis”, “Musti-Dimiccoli”, “Girondi” e “Musti” che insieme ai ragazzi del quartiere, hanno acquisito simbolicamente il patrimonio del nuovo parco, affinché diventino “sentinelle” della tutela di un bene pubblico da vivere e condividere, si auspica, con il massimo rispetto.
“Per l’occasione è stato inoltre delineato il progetto “A scuola nel Parco dell’Umanità”, con una mostra a cura della prof.ssa Giorgia Allegretta, che avvierà una serie di nuove attività all’insegna dell’intreccio tra arte e cultura, da organizzare proprio all’interno del parco con la collaborazione della sezione distaccata per ragazzi della biblioteca “S. Loffredo” anch’essa pronta per accogliere giovani lettori.
Particolare attenzione, sarà prestata ai temi ambientali con esibizioni finalizzate a sensibilizzare i fruitori del parco all’educazione interculturale da parte degli studenti che sono entrati a far parte della rete internazionale “Scuole UNESCO” grazie al progetto “Oltre l’Orizzonte”.
Tra musica e spettacolo saranno così aperti i varchi del nuovo polmone di verde di Barletta che contribuisce a ridefinire non solo l’immagine di un quartiere “oltre” il cemento, ma anche il senso di cittadinanza e l’impegno sociale” – si legge in una nota diffusa dall’Ufficio Stampa del Comune-
Come accennato, durante le manifestazioni di ieri, è stata altresì inaugurata, all’interno del parco, una sezione distaccata della biblioteca comunale “S. Loffredo” dedicata alla lettura dei più piccoli e dei ragazzi.
“Dotata di oltre seicento libri, a cui presto se ne aggiungeranno altri, la struttura arricchisce l’offerta delle attività ludico didattiche della biblioteca comunale presente nel Castello e di quella allestita, per la sezione ragazzi, in via dei Pini. Dai classici della letteratura, alle fiabe, sino agli autori più attuali, i giovani utenti potranno cimentarsi in letture di ogni tipo oltre che avvalersi del patrimonio librario delle altre sedi bibliotecarie, giacché grazie all’informatizzazione del servizio, coloro i quali si iscriveranno in questa struttura, o sono già iscritti nelle altre sedi, rientreranno nel circuito condiviso che consente di usufruire indistintamente dei servizi. Aperta il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle 16.00 alle 19.00, la struttura del Parco ospiterà anche attività ludiche e didattiche incentrate sulla promozione della lettura. Particolare attenzione è stata prestata all’arredamento che ben si concilia con le esigenze dei più piccoli: tavolini, sedie, scaffali e un’area “relax” con tappetini e poltroncine ricreano un ambiente famigliare a portata di bambino.” – si sottolinea ancora in un comunicato diramato dal Comune-
“Cento alberi, 25mila fra piantine e arbusti, 6mila mq di superficie coperta a prato, 8.000 mq di vegetazione di tipo autoctono. Il Parco dell’Umanità, nuovo polmone verde di Barletta, è pronto per essere vissuto dai residenti della zona e da tutti i cittadini, attraverso un simbolico affidamento agli studenti che mercoledì 8 giugno alle 19.00 saluteranno la conclusione dell’anno scolastico nell’anfiteatro realizzato nel contesto di questo bene pubblico che, così, comincerà a costituire anche un nuovo punto di socialità”- prosegue ancora la nota.
Il progetto, definito dalla seconda variante del Piano di zona, interessa un’area di oltre due ettari per un costo complessivo di circa 4 milioni di euro, finanziato per circa 2 milioni dall’ Amministrazione comunale (grazie anche alle quote versate dai residenti nel momento in cui hanno acquistato la casa, onde favorire la realizzazione delle cosiddette opere di urbanizzazione secondaria) e per i restanti 2 milioni attraverso fondi regionali stanziati per i Piani di Sviluppo Urbani delle città medio/grandi. L’idea è quella di creare un ambiente che possa crescere in funzione delle esigenze delle famiglie che vivranno negli edifici che circondano il Parco, concepito appunto – e in un primo momento anche chiamato – come “intersettore” in un’area con annose e complesse problematiche (come quella della presenza da lunghi anni di un campo di rom) che si stanno affrontando all’insegna della coesione sociale.
Particolare attenzione è stata prestata all’impatto ambientale, utilizzando materiali ecocompatibili e recuperando le acque meteoriche, raccolte in una vasca interrata in grado di contenerne circa 800 mc per innaffiare i giardini, per alimentare la lama d’acqua posta su una delle piazze (ricordiamo che il progetto ideato per la realizzazione del Parco prevedeva, del resto, la realizzazione di piazze tematiche che facessero riferimento alle sette rue del centro storico di Barletta ) e per far funzionare le fontanelle inserite nella cava.
Innovativa, l’installazione di un impianto fotovoltaico che fornisce energia pulita non solo per l’illuminazione delle piazze ma anche per altre utilizzazioni pubbliche. Sono stati infatti collocati 540 pannelli fotovoltaici che produrranno circa 146.000 kw/anno stimando un ricavo netto di 600mila euro per la pubblica amministrazione.
E’ stato realizzato un portico attrezzato con strutture ricreative e di svago lungo 240 metri. Parallelamente, una pista ciclabile che si snoda tra le piazze ellittiche, delimitata da piante ad alto fusto e ulivi.
Il tutto, con una particolare cura per i dettagli: i percorsi sono rifiniti con pietra di Minervino, strutture in cemento bianco, mentre la pista ciclabile e i percorsi di collegamento delle varie piazze tematiche in cemento colorato.
Grazie alle economie del primo stralcio di lavori è stato possibile realizzare una serie di servizi aggiuntivi compreso il servizio di videosorveglianza del parco stesso, collegato con le Forze dell’ordine; tuttavia sarà inoltre presente, all’interno del Parco, una sede operativa dell’ufficio di Polizia Ambientale del Comando dei Vigili.
I lavori continueranno per un primo ampliamento del Parco con la realizzazione di un’area riservata ai giochi per i più piccoli e un’area fitness per i più grandi. Tra i nuovi servizi anche un apposito spazio per la sgambatura dei cani.
“Siamo tutti consapevoli – ha affermato il sindaco Pasquale Cascella – di dover tutelare questo nuovo bene del patrimonio pubblico. Così come sappiamo che altri problemi sociali incombenti nell’area dovranno essere affrontati contemperando le esigenze della collettività. Anche per questo non abbiamo previsto una inaugurazione, ma una semplice apertura dei varchi con un atto simbolico come quello di affidare il parco alle nuove generazioni perché coltivino le potenzialità sociali e la visione culturale di questo ‘luogo altro’ rispetto all’immagine fin qui prevalsa della cementificazione della 167 in modo che le nuove aree di urbanizzazione possano vivere come parte integrante della città; del resto il parco potrà costituire un vero e proprio punto di raccordo tra la periferia e la parte restante della città stessa.”
Vedi anche: Aperti i varchi del Parco dell’Umanità