Lo abbiamo offeso, vilipeso, inquinato, abusato, violentando anche le sue coste. A volte lo abbiamo vissuto con fastidio, assuefatti dal fatto che il mare ha generato Barletta che quindi non meritava ulteriore attenzione. La nostra città prima ancora di diventare una città industriale, prima ancora che contadina, è stata una comunità marinara. E’ dal lavoro che il mare offriva che si è alimentata, cresciuta , prosperata.
La realizzazione del porto, è certamente l’opera che per anni ha legato indissolubilmente Barletta con il mare”
Il porto di Barletta, rappresenta la più antica testimonianza cittadina e nel corso dei secoli è stato non solo la prima fonte di guadagno della comunità ma anche lo strumento principale per espandersi ed affermarsi. In questo contesto furono realizzati anche cinque “trabucchi”, sia nella parte esterna del porto verso Ponente che sulla parte esterna del braccio di Levante.
Oggi c’è solo una testimonianza di queste bellissime opere. La sua storia legata al mare non può e non deve essere dimenticata ed è per questo che il recupero e la valorizzazione dell’ultimo trabucco esistente è fondamentale e importante per la storia della nostra comunità.
Esso deve essere recuperato, ricostruito, riconsegnato alla città al fine di diventare il primo tassello di un “museo del mare diffuso” che sappia descrivere, raccontare, il nostro passato legato al mare. Il recente disegno di legge approvato dalla giunta regionale pugliese ha lo scopo di promuovere, valorizzare e recuperare i trabucchi.
Erano queste le dichiarazioni dell’ex assessore comunale alle Politiche Urbane, Giuseppe Gammarota (attualmente assessore al turismo) quando con la sua relazione (posta all’attenzione della dirigente del settore Demanio, Rosa Dipalma) per il “Recupero funzionale e allestimento museale del trabucco” protocollata il 18 dicembre 2015, anticipò di qualche giorno l’emanazione della determina dirigenziale del 24 dicembre 2015, con la quale furono messi “nero su bianco” tutti quei provvedimenti necessari per il recupero e la valorizzazione della maestosa struttura marinara.
pubblicate sul sito: comitatoprocanne
A distanza di sette mesi dalla pubblicazione delle determina e della relazione dell’assessore, si è svolta ieri una conferenza stampa ad hoc. Di seguito il mio articolo, pubblicato sul quotidiano on line www.barlettalive.it
Si è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri, 27 luglio 2016, una conferenza stampa al “Bar Levante” (a ridosso dello storico trabucco di Barletta, collocato al molo di Levante) per discutere, insieme all’assessore comunale al Turismo Giuseppe Gammarota, all’assessore alle Politiche della sicurezza, della mobilità, delle risorse umane Michele Lasala e all’architetto Francesco Giordano, della ristrutturazione e rivalutazione del trabucco .
Un valore storico identitario e culturale, quello del trabucco, che l’assessore Gammarota ( a suo tempo assessore alle Politiche Urbane) aveva già espresso mediante l’emanazione di una determina del 24 dicembre 2015 N°1925 , grazie alla quale prese il via il progetto del “Mare diffuso” relativo anche al “recupero funzionale e all’ allestimento museale del trabucco” considerato uno dei più importanti manufatti storici che caratterizzano il paesaggio costiero del basso Adriatico.
Duecentomila euro è la dotazione finanziaria complessiva messa a disposizione della Regione Puglia, onde poter rivalutare e valorizzare tutti i trabucchi pugliesi, compreso quello di Barletta, cosi come previsto all’art. 44 della legge regionale del 15 febbraio 2016 n. 1 che sua volta riprende la legge regionale del 27 gennaio 2015 n. 2 relativa alle “Norme per la conoscenza, la valorizzazione e il recupero dei trabucchi”
“Il trabucco fa parte dell’area portuale di Bari e più di una volta abbiamo avuto un incontro con i vertici dell’autorità portuale e della capitaneria di porto , che sin da subito si sono resi disponibili per la rivalutazione della struttura marinara – ha asserito Gammarota-. Il Comune vuole recuperare il trabucco, e per questo abbiamo emanato un bando per individuare il professionista al quale poter affidare la realizzazione del progetto di ristrutturazione, che di fatto è stato poi affidato all’architetto Giordano. L’autorità portuale, con i suoi ingegneri, si occuperà invece della pavimentazione lunga circa 500 metri rientrante nell’area del trabucco, cosi come l’illuminazione, rendendo cosi pedonale quell’area; mentre il Comune si occuperà della rimozione della vegetazione spontanea.”
“Cercheremo di ricostruire fedelmente, cosi com’era a suo tempo, il manufatto – ha poi precisato l’architetto Giordano – attraverso vecchie fotografie, tracce presenti ancora sul molo e i racconti di chi ha vissuto gli anni in cui il trabucco era in funzione, recuperandolo anche sotto l’aspetto museale e didattico rendendolo cosi fruibile alle scolaresche , ai turisti e all’intero pubblico che potrà cosi riscoprire l’importanza strategica che il mare ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà per le nostre comunità. In realtà i trabucchi a Barletta erano cinque , due sul molo di ponente e tre su quello di Levante (cosi come si evince dai documenti catastali) e quello che andremo a recuperare sarà il quarto, tenendo conto anche delle norme antisismiche. Il progetto da presentare poi in Regione, con la possibilità di ottenere i finanziamenti necessari, sarà molto probabilmente terminato entro il 30 settembre, mentre la fine dei lavori di ristrutturazione della struttura è prevista presumibilmente per l’estate del 2017.”
“Infine – ha poi concluso Gammarota- per quel che concerne la gestione delle attività che si terranno nell’area del trabucco, sarà poi indetto un concorso di idee sulla base anche di quanto previsto dal progetto del Museo del Mare o “Mare diffuso”, nel quale è compresa anche la storica Porta Marina.”