“Chi ha paura del tubo cattivo? La “storia” del Gasdotto TAP

Da qualche giorno a qualcuno sarà successo di vedersi recapitata al proprio domicilio, una brochure che riporta uno “strano” quanto interessante  interrogativo “Chi ha paura del tubo cattivo? Gasdotto TAP. Chi conosce la storia non crede alle favole”  diffusa da “Trans Adriatic Pipeline” (TAP)  ovvero consultabile dal  sito  http://www.tap-ag.it

Tap

Il TAP non è altro che un progetto:  “volto alla costruzione di un nuovo gasdotto che connetterà Italia e Grecia attraverso l’Albania, permettendo l’afflusso di gas naturale proveniente dalla zona del Caucaso, del Mar Caspio (Azerbaigian) e  potenzialmente del Medio Oriente.”

Nella brochure è riportato quanto segue:

“Chi ha paura del tubo di TAP probabilmente non è abbastanza informato. Chi diffonde paure infondate, invece, probabilmente è in malafede. Ma noi di TAP rispettiamo l’intelligenza di ogni cittadino.

Per questo vi invitiamo a ricostruire la storia, a consultare gli atti, le autorizzazioni, a cercare notizie sulla sicurezza dei gasdotti, a leggere gli studi effettuati nel tempo, a fare una passeggiata dove i gasdotti sono già esistenti, magari vicino casa vostra, identificati solo da una palina segnalatrice. Per farsi un’opinione libera da condizionamenti, dell’una o dell’altra parte, al di là di allarmismi infondati.

LA FAVOLA

 C’è già abbastanza gas. Il gas di TAP non serve e la domanda di energia è in calo.

LA REALTÀ

 Il gas è e rimarrà essenziale nei prossimi anni. E il gas che TAP trasporterà, contribuirà alla sicurezza energetica del paese e avrà effetti positivi sulla riduzione dei prezzi.

La domanda di energia è diminuita a causa della crisi e le fonti rinnovabili sono diventate più importanti. Ma ancora per decenni non potremo fare a meno del gas. L’Italia lo importa soprattutto da Russia, Libia, Paesi Bassi e Algeria. Considerate le recenti instabilità geopolitiche che coinvolgono alcuni di questi paesi e il declino della produzione in altri, TAP contribuirà alla sicurezza dei rifornimenti, aprendo una nuova rotta per nuove risorse.

 Il gas che TAP trasporterà (che peraltro è già stato acquistato) contribuirà ad aumentare la concorrenza e a far scendere i prezzi, con un impatto positivo sulla bolletta di famiglie e aziende italiane.

LA FAVOLA

 È assurdo fare un gasdotto proprio a San Foca, un’area di grande pregio naturalistico.

LA REALTÀ

I gasdotti rispettano il territorio e a livello ambientale e tecnico San Foca è l’approdo che garantisce il minor impatto.

TAP ha studiato 11 possibili approdi per il gasdotto sulla costa salentina. Quello di San Foca si è rivelato il migliore, per caratteristiche tecniche e perché rende minimo l’impatto ambientale, come conferma il parere positivo del Ministero dell’Ambiente. Un gasdotto è un’infrastruttura che rispetta il territorio e l’ambiente in cui si inserisce. TAP è un tubo, del diametro di 90 centimetri (la ruota di un camion) che attraverserà la fascia costiera in un tunnel sotterraneo, senza alcuna interferenza né con la spiaggia, né con le praterie di Posidonia in mare, né con la macchia mediterranea a terra. E il calendario dei lavori eviterà sovrapposizioni con i periodi di riproduzione delle tartarughe Caretta Caretta e di altre specie animali.

LA FAVOLA

 Il gasdotto deturperà l’ambiente e rovinerà la spiaggia di San Foca (Salento)

 LA REALTÀ

Il gasdotto sarà invisibile perché sempre interrato. Sulla spiaggia non ci sarà alcuno scavo e tutti gli ulivi saranno reimpiantati.

Il gasdotto c’è ma non si vede. Nel tratto costiero il tubo passerà sotto la spiaggia, a 10 m di profondità. Non ci saranno restrizioni alla pesca, alla balneazione e all’uso della spiaggia. Grazie al tunnel sotterraneo realizzato da terra, non ci saranno mai lavori di scavo sulla spiaggia. Anche nel suo percorso a terra il gasdotto sarà invisibile, interrato ad almeno 1,5 metri di profondità. Gli ulivi rimossi in fase di costruzione saranno reimpiantati a conclusione dei lavori e il paesaggio sarà ripristinato. In superficie, sarà possibile continuare a svolgere tutte le attività agricole senza nessuna limitazione.

 LA FAVOLA

 Il gasdotto danneggia la salute dei cittadini.

 LA REALTÀ

 Il gasdotto non produce emissioni durante il suo normale funzionamento. Il terminale potrà produrre in un anno emissioni occasionali al massimo equivalenti a quelle di 96 caldaie domestiche.

Il gas naturale è una fonte fossile “pulita”, con emissioni del 70% meno inquinanti del carbone. Il terminale di ricezione (un edificio di un solo piano, situato in un’area agricola dedicata al pascolo a oltre 8 km dalla costa, costruito in linea con le architetture tipiche del luogo e interamente rivestito in pietra leccese) non produrrà alcuna emissione durante il suo normale funzionamento. In un anno, solo per (al massimo) 160 ore, potrà produrre

 emissioni occasionali, ben al di sotto dei limiti di legge (e comunque equivalenti alle emissioni annuali di circa 96 caldaie domestiche). Parlare di danni alla salute della popolazione significa dunque solo provare a strumentalizzare le paure dei cittadini, facendo disinformazione.

 LA FAVOLA

 Il gasdotto TAP danneggerà il turismo di Melendugno, che è anche Bandiera Blu.

LA REALTÀ

 La Puglia è la regina del turismo italiano ed ha già circa 14.000 km di gasdotti (TAP ne aggiungerà solo 8). Gasdotti e turismo sono compatibili.

Solo in Puglia esistono già 13.870 km di gasdotti. Probabilmente, nel punto in cui state leggendo questo depliant, sotto di voi, passano tubi del gas. I gasdotti attraversano già aree a forte vocazione turistica. In Italia esistono ben 8 località costiere, che hanno vantato o possono vantare il prestigioso riconoscimento di Bandiera Blu, pur ospitando un gasdotto. E in nessuna di queste c’è stata alcuna flessione del turismo a causa della presenza del gasdotto. Secondo un sondaggio di ISPO, la presenza di gasdotti si rivela ininfluente sui flussi turistici, sia nell’opinione dei turisti, sia in quella dei residenti.

 LA FAVOLA

 Il gasdotto non porterà alcun beneficio alla popolazione locale.

 LA REALTÀ

Il gasdotto porterà posti di lavoro, contributi al PIL regionale e al bilancio Comunale. E sarà un partner di sviluppo per il territorio.

Secondo uno studio di Nomisma Energia, per i prossimi 50 anni TAP porterà un contributo complessivo di 380 milioni di euro (circa 8 milioni all’anno) al PIL regionale e creerà circa 220 posti lavoro all’anno. TAP inoltre contribuirà all’economia locale (e già si è resa disponibile a farlo) con investimenti sociali e ambientali per sostenere la pesca, il turismo, l’agricoltura, per mantenere pulito l’ambiente e rendere ancora più accoglienti le spiagge e le campagne. Senza dimenticare il contributo al bilancio del Comune di Melendugno per l’ammontare di circa 393.000 euro l’anno di tasse e imposte*.

* La cifra è ancorata all’evoluzione della normativa fiscale e al dimensionamento del Terminale di Ricezione.”

Tra Favola e Realtà il messaggio è chiaro, nonostante il decisivo  No  della  Regione Puglia, proferito  dall’assessore regionale alla Qualità dell’ambiente ,  Lorenzo Nicastro, durante la conferenza di servizi, tenutasi lo scorso 3 dicembre, presso la sede  del Ministero dello Sviluppo economico , laddove si è cercato di individuare una diversa localizzazione dell’opera.

Il progetto Tap, è  l’opera che dal 2020 dovrebbe portare in Puglia, via Mar Adriatico, il gas proveniente dall’Azerbaijan.  Si stima un  investimento di 40 miliardi destinato a portare, una volta in funzione, 10 miliardi di metri cubi di gas l’anno raddoppiabili.” (Il sole 24 ore).

Tuttavia lo “sceriffo” ed  ex sindaco di Bari Michele Emiliano nonché  neo vincitore delle Primarie  del centrosinistra dunque candidato per la corsa alla carica  di governatore della Regione Puglia, nella prossime  elezioni  regionali  targate primavera 2015, ha espresso, qualche giorno prima che si tenessero le primarie, proprio nella sede del suo comitato elettorale  barlettano, che : “se sarò  io  il prossimo presidente della Regione, chi  vuole il Tap  a San Foca  dovrà vedersela con me”, quindi non ci resta che attendere “le prossime puntate”.

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