Prima con “ Vegliando oltre il cancello” ora con “Benvenuti in Paradiso” (edizioni Youcanprint) elementi mistici ed esoterici appaiono (seppur in chiave più “leggera” e meno esasperata) in quest’ultimo libro scritto dal giornalista di cronaca nera della “ Gazzetta del Mezzogiorno” nonché scrittore Gianpaolo Balsamo insieme al Capitano dei carabinieri e scrittrice (si tratta del suo quinto libro) Palma Lavecchia, con la prefazione curata da un pugliese doc: il famosissimo Albano Carrisi e la Postfazione firmata da Antonio Miazzolo, presidente della Federazione Italiana Onoranze Funebri.
Una storia, “dal sapore pugliese”, che lo scorso venerdì sera 17 marzo (un giorno che vista la trama del libro ha preoccupato i più scaramantici) è stato presentato presso la sala rossa “ Palumbieri” del castello di Barletta insieme ai due co-autori e da Padre Francesco Milillo in veste di moderatore, il tutto accompagnato dalla lettura di alcuni passi del libro, interpretati dall’attrice pugliese Annalisa Rossi.
“Benvenuti in Paradiso” racconta la crescente ostilità tra due impresari di onoranze funebri concorrenti – e peraltro adiacenti – che escogitano ogni possibile sistema per annientarsi a vicenda, fino a quando un evento del tutto inaspettato modificherà per sempre il loro destino. A fare da sfondo a questa divertente commedia, adatta a ogni tipo di pubblico, la straordinaria terra di Puglia, con tutta la ricchezza di colori, di paesaggi e di sapori che la rendono decisamente unica. Un autentico Paradiso
E proprio attraverso i due impresari e le loro vicende, oltre che parlare di «pugliesità», i due autori invitano i Lettori a riflettere sui grandi temi come la morte, la fede e il dolore in momenti di grande impatto emotivo. Le vicende dei due impresari sono raccontate comunque in modo simpatico, tenendo sempre presente il filo conduttore del Libro: “Che la Vita più non divida, ciò che la Morte può unire” – si legge nel comunicato che annunciava la presentazione.
“Chi l’ha detto che per andare in Paradiso si debba salire sul carro funebre?” – si legge nel libro – ed è proprio partendo da questo curioso nonché amletico interrogativo che si snoderanno le vicende dei due protagonisti: Teresa e Giovanni. Due personalità diverse e in perenne contrasto, raccontate sotto certi aspetti, in chiave autobiografica, dai due autori del libro.
“Teresa Piacentini è una vedova cinquantenne e mamma di due ventenni: Eric e Brooke, i cui nomi si rifanno a quelli dei due protagonisti della nota soap americana “ Beautiful”- ha esordito Lavecchia nel corso dell’incontro, delineando la personalità del personaggio da lei stessa descritto nel libro. – Una donna sui “generis” e spregiudicata che veste “Just Cavalli” e indossa tacco “12” e che appare più come una “fashion blogger” piuttosto che la titolare dell’impresa funebre “Pop” (intitolazione già alquanto strana per una pompa funebre). Teresa, tuttavia è pienamente calata in una realtà del Sud, emblema un po’ della maggior parte delle donne del meridione: fanatiche nel seguire a tutti i costi le mode del momento. Mossa dall’ esacerbante competizione con il suo rivale Giovanni, “miss just cavalli” contatta una fattucchiera pur di escogitare un piano “magico” che lo elimini dal mercato funebre , esasperando al contempo anche Don Peppino (il parroco del paese) che ciò nonostante sarà poi colui che riuscirà a ricucire il rapporto tra i due.”
Una storia di riconciliazione che allo stesso tempo delinea uno spaccato delle nostra vita attuale e che offre al lettore diversi spunti di riflessioni, trattando con “leggerezza” temi impegnativi come appunto quello delle morte. Un racconto (scaturito dalla fantasia dei due autori, che per via del proprio lavoro hanno in qualche modo conosciuto il mondo e il contesto nel quale operano le pompe funebri nostrane) dove del resto, non è ben identificato ne tanto meno menzionato, il paese in cui hanno luogo le vicende dei personaggi; di certo lo scenario è prettamente pugliese con i suoi colori, la sua gastronomia, i suoi odori, le sue tradizioni e i suoi splendidi paesaggi, in cui la luce e il calore del sole pugliese trionfano sempre anche dal punto di vista metaforico, così come accade in “ Benvenuti in Paradiso”.
“L’altro protagonista è Gianni De Paolis (che è un po’ l’anagramma del mio nome) – ha poi proseguito Balsamo, descrivendo in sommi capi il suo personaggio – un uomo mite discreto e meticoloso, anch’egli cinquantenne e con una personalità completamente diversa rispetto a quella di Teresa; padre di uno solo figlio e titolare delle pompe funebri “Ultima dimora S.r.l.” ereditata (come è successo anche per la sua competitors) dai suoi genitori.”
Del resto, anche se per alcuni può sembrare paradossale, “Benvenuti in Paradiso” sarà anche presentato, dallo stesso Balsamo alla fiera inerente il settore delle pompe funebri che si terrà nel prossimo week end (25 , 26 e 27 marzo 2017) ad Alberobello, proprio per sottolineare l’importanza e il rispetto che tale settore mostra verso il dolore per la perdita dei propri cari.
Dora Dibenedetto per www.odysseo.it/benvenuti-in-paradiso/