A breve, esattamente il 16 febbraio 2022, sarà il “terzo compleanno” dei lavori (in corso?) per la rimozione dei passaggi a livello di via Andria e via Vittorio Veneto onde realizzare un sottovia carrabile e pedonale. Un’ opera costata otto milioni di euro a RFI e che si prevedeva di consegnare alla città proprio entro tre anni dall’apertura del cantiere avvenuta nell’ormai lontano 16 febbraio 2019.
«Questa è un’opera che andava fatta perché restituirà tempo alla città e ai cittadini, facilitando gli spostamenti, e ricucirà la città eliminando finalmente, dopo almeno 25 anni, queste due ghigliottine che hanno condizionato l’economia di Barletta, il suo sviluppo, il traffico, la qualità della vita di noi tutti.» – sosteneva lo stesso 16 febbraio l’ex sindaco Cosimo Cannito –
Numerosi i disagi lamentati (a causa delle chiusure dovute ai lavori) sin da subito dai residenti di Via Callano e Via Andria che nel dicembre 2019 costituirono un comitato (composto da 40 famiglie) la cui referente è l’avvocatessa Anna Campese con la quale, nel merito, abbiamo approfondito alcuni aspetti.
- A poco più di due anni dalla costituzione del comitato dei residenti di Via Andria e Via Callano, di cui Lei è referente, cosa è cambiato?
«Oggi i lavori non sono ancora cominciati, o meglio ogni qual volta che alcuni operai fanno accesso al presunto cantiere per cominciare lo scavo, sospendono dopo poche ore per problematiche varie riconducibili, ad esempio, all’intervento degli artificieri, problemi dovuti a cavi elettrici o alle condotte idriche. Insomma ad ogni piccolo scavo salta fuori un problema. I residenti vivono gravi disagi quotidiani da indurli a cercare un’altra abitazione, alcuni manifestano un grave stato di depressione, alcuni lamentano l’aggravio di spese mensili, altri lamentano la carenza di servizi pubblici.»
- Nel luglio 2020 fu realizzato un passaggio pedonale temporaneo che attraversa la linea ferroviaria della Bari nord e collega via Andria a via Filannino, «per collegare la zona del cantiere, per la rimozione dei passaggi a livello, e i suoi residenti al resto della città, consentendo a chi non si sposta in auto di non rimanere bloccato per via dei lavori». – dichiaravano a suo tempo l’ex sindaco Cannito e gli assessori comunali Ricatti e Calabrese (rispettivamente alle Manutenzioni e ai Lavori Pubblici) – è ancora funzionante?
«Pare di sì, il problema resta per i residenti di via Callano, per quest’ultimi il Comune avrebbe dovuto convenire con un privato per creare un varco, ma il privato ha manifestato un fermo diniego, magari in questo caso il Comune avrebbe risolto il problema con una ordinanza sindacale, che non è stata emanata.»
- Di recente avete chiesto l’intervento del commissario prefettizio Francesco Alecci, vi ha risposto?
«Ho chiesto un incontro al commissario da oltre un mese, ma ad oggi non ho ricevuto alcuna convocazione, il comitato dei residenti chiede informazioni certe e reali su quanto sta accadendo all’interno del fantomatico cantiere, notizie reali sul completamento del ponte, realizzazione urgente del passaggio pedonale da via Callano, aiuti con sgravi sulle tasse, i residenti vogliono tornare a vivere in libertà e non ai domiciliari a cui sono stati condannati.»
Dora Dibenedetto
Un mio contributo per “L’Edicola del Sud” del 29 dicembre 2021