Barletta, il “No” dei residenti della zona 167 alla realizzazione del Centro comunale di Raccolta Rifiuti

Un incontro a dir poco accesso, quello tenutosi ieri sera presso  l’auditorium della parrocchia  San Giovanni Apostolo di Barletta sita a pochi metri, laddove si vuole far sorgere un’isola ecologica o discarica a “cielo aperto” (così come sostengono i residenti  della zona 167).

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“Perché si  è deciso di istituire il CRR  proprio in quella zona già deturpata dalla presenza del campo room e da ulteriori problematiche? E perché chi abita  nei quartieri centrali deve scaricare i propri rifiuti nella nostra zona?” – si son chiesti i residenti del quartiere periferico –  Pertanto ira e rabbia,  per rivendicare il proprio  No alla realizzazione  di un Centro comunale di Raccolta Rifiuti  in ( via degli Ulivi angolo via dei Salici)  hanno contraddistinto l’intero dibattito tenutosi fra i cittadini e i membri della VII Commissione consiliare (Ambiente, Verde pubblico e Servizi pubblici) del comune di Barletta.

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Inizialmente l’intento della serata, era quello di illustrare alla cittadinanza il progetto del CRR (centro comunale di raccolta rifiuti )  che  in realtà  – cosi come sostiene la VII commissione consiliare –   “è del  tutto estraneo ad attività di natura impiantistica o industriale in quanto destinato al conferimento, per altro in un contesto di verde pubblico, solo di materiali inerti come plastica, vetro, metallo, carta e cartone, da avviare a recupero e riciclo, contribuendo così alla tutela ambientale della città”; ma poi tutto si è trasformato in un vero e proprio scontro con le istituzioni presenti.

Tutto nacque con una delibera della passata giunta comunale datata 20 ottobre 2010, con la quale fu avvallato il progetto CRR dalla precedente amministrazione Maffei,  pur di concorrere in tempo ad un finanziamento  regionale per il quale al  comune di Barletta spettava una somma di ben 173 mila euro.

 Ma durante il dibattito, categorico è stato  il rifiuto  al CRR , da parte di  una dirigente scolastica  responsabile  a sua volta di  un plesso scolastico stanziato a pochi metri dalla  “presunta” isola ecologica : “per lo scarico dei rifiuti  ci vorranno dei mezzi pesanti a dir poco pericolosi per i bambini che  tutti i giorni  si recano a scuola anche a piedi!.”

Il consigliere comunale, Cosimo  Cannito, nonché ex candidato sindaco alle  precedenti amministrative, ha proposto piuttosto che : “ non dobbiamo fare un progetto solo per non perdere un finanziamento pubblico!, ma diamoci tempo parliamone in giunta e poi proponiamo democraticamente quanto deciso  in merito ai cittadini!”

In realtà, come ha anche sostenuto il sindaco Cascella nel corso della serata, “un isola o sito  ecologico esiste di già in via Callano, piuttosto sarebbe forse meglio ampliarlo.”

Tuttavia i dati sulla  raccolta differenziata  risultano essere molto bassi per la città di Barletta,  ovvero pari al 22%, pertanto, cosi come ha proseguito la consigliera comunale Maria Campese :  “ il motivo pe cui si è deciso di porre in essere  a Barletta, un progetto di isola ecologica, sta nel fatto che tra un mese circa partirà la raccolta porta a porta pur di incentivare la differenziata,  perciò i cassonetti verranno eliminati; inoltre voglio precisare che questo CRR non è assolutamente una discarica!”

“C’è comunque una bella differenza tra CRR  e discarica – ha infine sottolineato il consigliere comunale del centrodestra, Basile –  piuttosto quel che mi verrebbe da chiedere al sindaco e alla maggioranza, è se saranno solo i cittadini barlettani a scaricare i propri rifiuti nel CRR  o ci saranno anche quelli dei cittadini provenienti dalle città limitrofe, o se  il CRR potrebbe contenere rifiuti tossici per la cittadinanza.”

Dora Dibenedetto

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