Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani, difendere l’occupazione, garantire a tutti una sanità efficiente e rinnovare i contratti a partire da quelli pubblici : sono state queste le richieste avanzate dalle sigle sindacali CGIL CISL e UIL Bat, sabato mattina 14 ottobre 2017, durante il sit-in di protesta, organizzato dagli stessi sindacati e tenutosi dinanzi all’ingresso della prefettura di Barletta.
In breve, Cgil, Cisl e Uil hanno proposto di inserire (nella nuova legge di bilancio ) una serie di provvedimenti inerenti il lavoro, la previdenza, il welfare e lo sviluppo, rivendicando una legge che abbia il carattere dell’equità e dello sviluppo tenendo conto al contempo delle richieste che Cgil, Cisl, Uil hanno presentato ai tavoli di confronto.
Alla manifestazione (che rientrava fra quelle inserite nella giornata di mobilitazione nazionale sostenuta dalle stesse sigle sindacali) insieme ai manifestanti, erano presenti altresì i rappresentanti territoriali dei sindacati medesimi: Giuseppe De Leonardis segretario generale della CGIL Bat, Enzo Lezzi segretario generale della CISL FP Puglia Basilicata e Vincenzo Posa segretario generale della UIL Bat.
Si è definito preoccupato per la nuova legge di bilancio il segretario della CGIL Bat De Leonardis sostenendo durante il sit-in che: “Si rischia in questa fase di crescita, senza politiche adeguate senza investimenti adeguati e senza una correzione di rotta, di perdere delle grandi opportunità, tenendo conto di una situazione in cui nel bilancio si preannunciano tagli alla sanità e un ritardo della riforma delle pensioni; non ci sono investimenti strutturali per invertire in un trend negativo di crisi, permangono invece vecchie logiche di governo inerenti ad ad esempio le sanatorie; non ci sono delle politiche per la lotta all’evasione fiscale e anche per questo c’è una grande preoccupazione. Abbiamo posto, qui oggi, al capo di gabinetto che ci ha ricevuti in nome del prefetto, la vertenza che presentammo in tema di sviluppo territoriale, chiedendogli inoltre di convocare un tavolo che affronti i temi della qualità del lavoro, del contrasto al lavoro nero e dell’evasione; tuttavia il funzionario pubblico si è anche pronunciato favorevolmente all’ inoltro di un documento al governo centrale affinché si richieda che per lo sviluppo del Paese si riparta anche dal nostro territorio. Siamo in forte ritardo – ha infine aggiunto il segretario- anche per quel che concerne la programmazione: dopo tre anni sono partiti pochissimi progetti e pochissimi investimenti.”
Sulla modifica della legge Fornero ossia la legge sulle pensioni si è invece espresso il segretario generale della CISL FP Puglia e Basilicata Enzo Lezzi rivendicando il fatto che : “ La legge Fornero è costata ai lavoratori italiani 80 miliardi; bisogna modificarla a partire da quelli che sono i suoi meccanismi infernali. ovverosia quelli legati all’innalzamento dell’età pensionabile legata all’aspettativa di vita, questa condizione mette cittadini italiani di fronte al fatto di non sapere quando andranno in pensione e se mai ci andranno, proprio perché la data della pensione è sempre più posticipata e legata ad un’aspettativa di vita che è differente a seconda delle condizioni economiche delle condizioni di lavoro di ciascuno di noi. Non possiamo accettare che la classe politica continui a mettere giovani contro anziani, – ha precisato Lezzi – bisogna piuttosto garantire ai nostri ragazzi di ricevere in futuro delle pensioni che consentano loro di vivere dignitosamente, seppur avendo avuto un’attività lavorativa discontinua e quindi precaria; bisogna quindi contrastare la precarietà ponendo in essere politiche che favoriscono l’occupazione giovanile. Tanti i giovani che pur lavorando da 10 anni non riescono ad accedere al credito per poter acquistare ad esempio la casa di proprietà. Al governo chiediamo di intervenire anche sulla sanità perché c’è molta gente che rinuncia a curarsi, in quanto purtroppo continuano a proliferare i tagli sulla sanità , penalizzando le zone territoriali più deboli. Chi vuole curarsi è costretto ad emigrare in altre aree del paese più evolute o molto spesso c’è’ chi rinuncia alle cure; questa situazione non è più sostenibile.
“Il punto principale di qualsiasi vertenza è l’occupazione – ha infine sottolineato il segretario generale della UIL Bat Vincenzo Posa – se parliamo di giovani il 47% sono disoccupati: non lavorano, non seguono corsi di formazione e non studiano. Quale futuro avranno questi ragazzi? Lavorando in maniera precaria e saltuaria non potranno avere una pensione dignitosa, ma tuttavia le contraddizioni che emergono rispetto a questo dato sono molteplici: da un lato è necessario far lavorare i giovani ma non si creano posti di lavoro, piuttosto furbescamente ci vien detto che ci sono state 900 Mila nuove assunzioni ma non si precisa che si tratta di lavoratori a tempo determinato impiegati nell’edilizia o nella campagne per lavorare due o quattro mesi al massimo; dall’altro lato la grossa contraddizione è che nel 2019 sarà innalzata l’età pensionabile a 67 anni e sei mesi, questo per me è un dato aberrante. Del resto, il più il più grande datore di lavoro italiano è il governo che ha bloccato le assunzioni nel pubblico impiego così come i contratti nel pubblico impiego, ciò significa che la gente va in pensione, si riduce il numero degli impiegati e quelli che rimangono sono demotivati perché ormai stanchi e anziani . La macchina pubblica a questo punto può solo indietreggiare.”
Dora Dibenedetto per barlettalive.it/news/attualita/legge-di-bilancio-piu-equa-la-protesta-di-cgil-cisl-e-uil